Mostre

Le mostre da vedere

Al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, fino al 30 settembre, “Fake, ingannati e ingannatori”, un viaggio nel falso tra le culture del mondo con 23 opere fino ad oggi mai esposte al pubblico, oggetto nel Novecento di grande dibattito tra gli studiosi, alcuni schierati sulla originalità delle stesse, altri sulla loro evidente falsità. Trovate questo e molto altro alla pagina dedicata alle mostre da vedere in Emilia-Romagna e dintorni.


Pittura, scultura, fotografia, architettura, grafica, design. La nostra guida aggiornata alle mostre da vedere in programma a Reggio Emilia, Parma, Modena, Bologna, in Romagna, a Milano, Torino e in Toscana.



fino al 31 agosto 2024
Jon Groom | Luca Serra
Reggio Emilia, VV8artecontemporanea
Un intinerario visivo attraverso la narrazione poetica dei due protagonisti. Il lavoro di Groom può essere suddiviso in tre pratiche: i dipinti, gli acquarelli e le opere murali. Facendo costantemente riferimento a un vocabolario ridotto e alla sua ripetizione, il lavoro di Groom può essere paragonato a un Mandala o a un Mantra. Luca Serra nato a Bologna nel 1962 ma, residente da anni in Almeria, presenta un nuovo ciclo di opere di piccolo e medio formato dal titolo “Oscuras Flores” tutto calibrato su due tonalità cromatiche il blu e il nero.

fino al 14 settembre 2024
Paola De Pietri, Walter Niedermayr. Parco Casse d’espansione del fiume Secchia 1994-1997
Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi
Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, con sede a Rubiera (RE), ha realizzato dal 1990 indagini fotografiche sul territorio regionale e nazionale, con il sostegno di un gruppo di comuni ed enti della provincia di Reggio Emilia e Modena. Dal 2023 il Comune di Reggio Emilia, con l’archivio fotografico della Biblioteca Panizzi, ha ricevuto da Linea di Confine il deposito dell’intera collezione fotografica, per metterla a disposizione della cittadinanza. Tra il 1994 e il 1997, quando il progetto Linea di Confine ha già assunto un rilievo internazionale, Paola De Pietri e Walter Niedermayr vengono incaricati di condurre una ricerca fotografica sull’area del Parco Casse d’espansione del fiume Secchia. Il risultato di queste indagini è riassunto in un catalogo, pubblicato nel 1997, e nella mostra che viene qui riproposta, la prima di diverse iniziative che vedranno la collezione di Linea di Confine protagonista nel panorama della fotografia a Reggio Emilia.

fino al 29 settembre 2024
Passaggi notturni
Reggio Emilia, Palazzo dei Musei
Il crepuscolo e la notte sono per molte specie animali il tempo privilegiato per entrare in attività. Al calare del buio, prede e predatori escono dai propri ripari per nutrirsi e cacciare, i sensi affinati per muoversi nell’oscurità. Presenze silenziose percorrono boschi, sentieri e campi spingendosi alle periferie delle città, eludendo lo sguardo dell’uomo. Appena oltre le ‘zone di passaggio’ tra luce e buio, tra uomo e natura care a Luigi Ghirri, è la fototrappola a documentare un mondo notturno attivo e popolato. Lo studio condotto negli ultimi trent’anni dal personale dell’attuale Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, finalizzato a documentare anche tramite il fototrappolaggio il ritorno e l’espansione dal crinale alla pianura del lupo, ha consentito l’acquisizione di migliaia di filmati che documentano, anche a breve distanza dalle luci della città, l’attiva presenza di lupi, cinghiali, tassi, volpi, istrici, aprendo lo sguardo su una notte ricca di ‘passaggi’.

fino al 2 marzo 2025
Luigi Ghirri. Zone di passaggio
Reggio Emilia, Palazzo dei Musei
Una riflessione sul buio con l’obiettivo di raccontare l’importante valore che questo riveste nell’immaginario collettivo. Punto di partenza sono le numerose opere di ambientazione notturna che Luigi Ghirri ha realizzato nel corso della sua produzione. La mostra, a partire dalle sperimentazioni sul medium e sulla visibilità della fine degli anni Sessanta, realizzate da Franco Guerzoni assieme a Luigi Ghirri e Franco Vaccari, presenta quindi il lavoro di importanti autori – Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Armin Linke, Amedeo Martegani e Awoiska Van Der Molen – che con le loro opere offrono delle “micro-rotture”, generate da improvvise illuminazioni e capaci di rivelare quel rapporto fra luce e buio celato nella natura.



fino al 30 settembre 2024
Fake, ingannati e ingannatori
Parma, Museo d’Arte Cinese ed Etnografico
Un viaggio nel falso tra le culture del mondo. Il tema del falso d’arte, così come del falso storico, arrovella critici e studiosi d’arte e anche nell’etnografia e nelle arti asiatiche le carte si possono mescolare, gli stili confondere e si può facilmente tornare indietro nel tempo utilizzando stilemi e tecniche del passato con manualità e sensibilità contemporanee. Tutte le 23 opere di questa mostra, fino ad oggi mai esposte al pubblico, sono state oggetto nel Novecento di grande dibattito tra gli studiosi, alcuni schierati sulla originalità delle stesse, altri sulla loro evidente falsità.




fino al 15 settembre 2024
Facce da Biennale
Modena, Palazzina dei Giardini
L’esposizione, a cura di Chiara Dall’Olio, presenta 106 fotografie in bianco e nero selezionate dal fondo di oltre 10.000 scatti “Archivio Arte Fondazione”, di proprietà di Fondazione di Modena, costituito da negativi su pellicola 6×6 cm realizzati dell’agenzia fotografica Cameraphoto di Venezia. Le immagini in mostra raccontano la più importante manifestazione di arte contemporanea italiana riconosciuta in tutto il mondo, la Biennale di Venezia, utilizzando il punto di vista dei suoi visitatori. Le fotografie rappresentano le inaugurazioni delle principali mostre allestite all’interno dei padiglioni nazionali nell’arco temporale tra il 1948 e il 1986.

fino al 6 ottobre 2024
Marina Caneve. A terra tra gli animali
Modena, Palazzo Santa Margherita
Nella mostra, a cura di Daniele De Luigi, Marina Caneve esplora le ambiguità insite nel ruolo di dominio che l’uomo esercita sulla natura e le tensioni che emergono dalla sua relazione con gli altri animali. A partire da uno studio analitico del progetto Natura 2000, la rete di corridoi ecologici promossi dall’Unione Europea per preservare la biodiversità, l’artista tocca temi chiave come migrazione e libertà di movimento, i diritti degli animali non umani, la conservazione degli ecosistemi e, in ultima analisi, la possibilità di ripensare al ruolo dell’essere umano nel mondo.




fino al 1 settembre 2024
FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024
Bologna, MAMbo
A quarant’anni dalla storica mostra “postuma” “Arte di frontiera. New York Graffiti” della celebre critica Francesca Alinovi (1948-1983), questo progetto curato da Fabiola Naldi si focalizza su diverse generazioni di writers italiani che hanno spinto la propria ricerca verso nuove possibilità di espressione nell’orizzonte in movimento della pittura ambientale. In mostra anche bozzetti e testimonianze del processo creativo: dispositivi espressivi unici, prioritari e generativi dello stile di ciascun autore.

fino al 8 settembre 2024
Stregherie
Bologna, Palazzo Pallavicini
Una mostra che unisce oscene incisioni antiche, inquietanti opere d’arte contemporanea, testi cinquecenteschi maledetti e talismani storici, per spalancare una finestra sul mondo arcano e sulla figura affascinante della strega. Per la prima volta a Bologna, una vastissima collezione di trattati di magia occulta, feticci e strumenti rituali per raccontare ed evocare i riti, le storie e il folclore delle streghe, con una sezione speciale su Gentile Budrioli, la “strega enormissima” di Bologna.

fino al 21 settembre 2024
Buon compleanno Freak! Scatti inediti
Bologna, Biblioteca Salaborsa – Sala della Musica
Nel 1979, nell’intimità di un eclettico studio fotografico del centro cittadino, Freak Antoni e Roberto Vatalaro realizzarono tre sessioni fotografiche. Gli scatti, inediti fino a oggi, offrono una prospettiva complice, giocosa, irriverente e al tempo stesso identificativa di Freak e della sua capacità di comunicare. L’occhio di Roberto Vatalaro, il dialogo con ombre e luci, la sensibilità nel cogliere gli attimi più vivi e pungenti, sono oggi rappresentati da questa esposizione, nella quale emergono le fotografie, ma soprattutto l’atmosfera e l’energia di quei momenti. La Sala della Musica, al secondo piano di Biblioteca Salaborsa, è il primo percorso espositivo permanente in Italia dedicato alla storia della popular music di una città.

fino al 29 settembre 2024
Robert Kuśmirowski. P E R S O [A] N O M A L I A
Bologna, MAMbo | Sala delle Ciminiere
In occasione del 44° anniversario della strage di Ustica, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ospita nello spazio della Sala delle Ciminiere una grande mostra personale di Robert Kuśmirowski, per ricordare questo tragico evento attraverso il linguaggio del contemporaneo. La mostra, pensata come una sorta di prosecuzione del legame tra arte e memoria che annualmente arricchisce il palinsesto di iniziative attorno al Museo per la Memoria di Ustica, vuole richiamare i giovani e gli spettatori ad approfondire il loro sentire e il loro legame con vicende che non li hanno direttamente coinvolti ma che hanno segnato la storia del nostro paese.

fino al 13 ottobre 2024
Una ricerca polivalente. Esperienze dal Centro Video Arte di Ferrara
Bologna, MAMbo – Project Room
Nel 1973-74 nasceva, come articolazione della Galleria Civica d’Arte Moderna di Ferrara, il Centro Video Arte, ideato e diretto da Lola Bonora per esplorare le potenzialità del videotape in campo museale e offrire ad artisti italiani e stranieri la possibilità di sperimentare questo nuovo strumento tecnologico. A circa cinquant’anni dall’apertura del Centro e a trenta dalla sua chiusura, la mostra, resa possibile dalla collaborazione tra il MAMbo e le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, rende omaggio all’unico centro pubblico italiano espressamente dedicato alla produzione di video-tape in campo artistico, rinnovando i rapporti di scambio tra i due musei e ampliando il capitolo relativo al Centro Video Arte nella sezione dedicata alla performance delle collezioni permanenti del MAMbo.




fino al 21 luglio 2024
Escher

Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica: nelle creazioni del grande maestro olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972), vissuto in Italia fra le due guerre, confluiscono innumerevoli temi e suggestioni. Le sue inconfondibili opere, riscoperte in epoca recente e che hanno influenzato anche il mondo del design, del cinema e della pubblicità, sono una sfida alla percezione e rappresentano un unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi.



dal 2 settembre al 13 ottobre 2024
Francesca Fini. BODY (S)CUL(P)TURE

Forlì, Fondazione Dino Zoli
L’esposizione, prima mostra personale di Francesca Fini a Forlì, è parte del programma di Ibrida – Festival Internazionale delle Arti Intermediali, in programma a Forlì dal 19 al 22 settembre, ed è curata dallo storico delle immagini in movimento Bruno Di Marino. «Dopo l’esposizione dello scorso anno dedicata alle macchine del pre-cinema e alle animazioni di Virgilio Villoresi, passiamo all’interazione tra umano e tecnologia con un’artista totale come Francesca Fini, che spazia dalla performance art all’intelligenza artificiale», spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Direttori Artistici di Ibrida Festival. «Fini ha partecipato diverse volte ad Ibrida con opere e performance. Ha creato anche l’immagine dell’edizione 2024 del Festival».

fino al 13 ottobre 2024
Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967

Faenza (RA), MIC
Figura ineguagliata di architetto, designer e intellettuale, Gio Ponti fu uno dei massimi divulgatori del cosiddetto Made in Italy già a partire dagli anni Venti, quando divenne direttore artistico della Richard Ginori. A lui si devono la fondazione di due riviste fondamentali come Domus e Stile nonché la progettazione e realizzazione del Grattacielo Pirelli a Milano, capolavoro del razionalismo italiano. La mostra faentina ne esplora la produzione di ceramiche con oltre duecento opere in un percorso espositivo arricchito anche dal film “Amare Gio Ponti” diretto da Francesca Molteni.



fino al 23 settembre 2024
Pino Pascali
Milano, Fondazione Prada
Leggenda spezzata degli anni Sessanta, quella di Pino Pascali (1935-1968) è una delle figure italiane più influenti e stimate dell’arte mondiale. La mostra della Fondazione Prada ne esplora in particolar modo la produzione scultorea attraverso un percorso originale in tre spazi con quarantanove opere, nove lavori di artisti “colleghi” del secondo dopoguerra, una selezione di fotografie e video firmati, tra gli altri, da autori come Claudio Abate, Andrea Taverna e Ugo Mulas, che ritraggono la sua “tipica” interazione con le opere.

fino al 12 gennaio 2025
Gae Aulenti (1927-2012)
Milano, Triennale
Un’ampia retrospettiva dedicata a Gae Aulenti (1927-2012), una delle figure più rappresentative dell’architettura e del design contemporanei. In oltre sessant’anni di carriera, la poliedrica progettista ha toccato numerosi ambiti: dal disegno a scala urbana all’exhibition design, dall’architettura del paesaggio alla progettazione degli interni, dal furniture design alla grafica, fino alla scenografia teatrale. La vicenda di Gae Aulenti è presentata in forme analitiche e spettacolari, per raccontare un modo personale di vedere, immaginare e progettare la realtà che ha segnato contesti italiani e stranieri del secondo Novecento. Il percorso espositivo è costituito da ambienti in scala 1:1, grazie ai materiali originali conservati nell’archivio milanese dell’architetto, tra disegni, fotografie e maquette.




fino al 8 settembre 2024
Yu Ji. Hide Me in Your Belly
Prato, Centro Pecci
Il Centro Pecci presenta la prima personale in Italia di Yu Ji, artista cinese che si è imposta all’attenzione internazionale con la Biennale d’arte di Venezia del 2019. L’opera di Yu Ji trae ispirazione per la sua pratica di scultrice dal contesto in cui si trova a vivere e lavorare, dando vita a forme non finite che evocano corpi e situazioni in transizione e legate al quotidiano. La mostra nasce dal confronto quotidiano con il contesto della città di Prato e gli spazi del Centro Pecci dentro i quali l’artista produrrà nuove opere accanto a già esistenti. La mostra continua l’indagine iniziata dall’artista presso il CCA Berlin in occasione della sua personale nel 2023 di cui “Hide Me in Your Belly” costituisce un’ideale prosecuzione.

fino al 3 novembre 2024
Cortona On The Move
Firenze, Palazzo Strozzi
Torna a Cortona (AR), nel cuore della Toscana, il festival internazionale di fotografia Cortona On The Move. Il tema della 14esima edizione è “Body of Evidence”. In programma 22 mostre, di cui 4 collettive e 18 individuali, di artisti italiani e internazionali che esplorano le molteplici sfumature del corpo, promuovendo una riflessione profonda sull’attualità e su un tema cruciale nella società, nel costume e nell’arte contemporanea.



fino al 1 settembre 2024
Cristina Mittermeier. La grande saggezza
Torino, Gallerie d’Italia
La fotografa e attivista Cristina Mittermeier per oltre vent’anni ha documentato l’ormai fragile stato del nostro pianeta. Ha vissuto a contatto con la natura più selvaggia e con le popolazioni indigene che la abitano. Gallerie d’Italia – Torino ospita la prima retrospettiva in Europa a lei dedicata, a cura di Lauren Johnston e in collaborazione con National Geographic. In esposizione 90 fotografie che raccontano la bellezza e la fragilità della natura e lo spirito che accomuna le comunità indigene che ancora vivono nel suo rispetto e in equilibrio con la flora e la fauna mosse da quella saggezza che le civiltà occidentali sembrano aver smarrito.




fino al 13 ottobre 2024
La Linea Insubrica
Merano (BZ), Kunst Merano Arte
“La Linea Insubrica” è la mostra d’esordio di The Invention of Europe. A tricontinental narrative (2024-2027), programma curatoriale triennale in cui mostre e programmi pubblici riflettono criticamente sull’idea monolitica d’Europa. L’esposizione collettiva raduna un gruppo di artiste e artisti legati al continente africano (con una particolare attenzione a coloro che operano in Italia ed Austria), attorno all’immagine speculativa della “linea Insubrica”, geo-punto che attraversa la città di Merano e cucitura nella superficie terrestre emersa a seguito della collisione tra la placca tettonica europea e quella africana. La narrazione dell’identità e purezza europea è decostruita a partire da una realtà geologica: l’immagine orografica della linea che, visibile attualmente come una cicatrice, materializza la complessità della storia, iniziata, nel caso dell’incontro tra Africa ed Europa, 65 milioni di anni fa.

immagine in evidenza (dettaglio): Marina Caneve. A terra tra gli animali, in mostra a Palazzo Santa Margherita a Modena