A Reggio Emilia le “passioni tristi” indagate da Shakespeare nell’”Otello” tornano nell’opera di Verdi in programma al Valli, mentre il tema della clonazione umana è declinato al Piccolo Orologio in “A Number” da Caryl Churchill, una delle maggiori scrittrici teatrali di oggi. A Modena, al Forum Monzani l’asso letterario giapponese Toshikazu Kawaguchi incontra il pubblico. Ai Chiostri di San Pietro, a Reggio Emilia, l’affluenza di visitatori fa prorogare al 10 marzo la mostra “Felicitazioni!” sui CCCP e si concludono gli incontri del ciclo “Danni collaterali”. A Cadelbosco di sopra (RE) è di scena il teatro comico con Alessandro Bianchi, al Comunale di Modena arriva la blasonatissima Paul Taylor Dance Company. A Parma “Mi prendo il mondo” è un calendario di lezioni e incontri rivolto alle giovani generazioni. Sono gli appuntamenti che abbiamo scelto, tra il 19 e il 25 gennaio, a Reggio Emilia, Parma e Modena e dintorni.
1.
“Otello” di Giuseppe Verdi al Teatro Valli
Dopo il recente “Otello” diretto da Andrea Baracco al Teatro Ariosto, I Teatri di Reggio Emilia tornano ad immergersi nel dramma shakespeariano che intreccia tre passioni tristi dell’uomo: gelosia, invidia e ira, presentando il 19 e 21 gennaio al Teatro Valli la versione operistica di Giuseppe Verdi con libretto di Arrigo Boito, direttore d’orchestra Leonardo Sini. Per Verdi “Otello” fu un ritorno alle scene dopo i lunghi anni di silenzio seguiti all’Aida, e coincise con la sperimentazione del principio strutturale della forma aperta, un itinerario melodico ininterrotto e mutevole, che aderisce all’azione dei personaggi con intensità. Il regista dell’allestimento reggiano, Italo Nunziata, la ambienta negli ultimi decenni del 1800 e ne fa emergere “la natura di dramma borghese in una società ed un periodo storico che ha corazze ben precise fatte di rituali e forme ineludibili di vivere sociale”.
2.
“A Number” al Teatro Piccolo Orologio
Era il 2002 quando la drammaturga inglese Caryl Churchill, tra le maggiori autrici teatrali del nostro tempo, compose “A Number”, in scena il 19 e il 20 gennaio al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia nella versione del Teatro Libero di Palermo. Rappresentata in tutto il mondo, Churchill aveva esordito negli anni ‘60 e ‘70 con testi antiborghesi e ferocemente critici dell’etica capitalistica, e ha mantenuto anche in seguito una postura “impegnata” nella sua prolificissima produzione, dalla forte impronta femminista e anticolonialista. “A Number”, che indaga il tema della clonazione umana attraverso la difficile relazione tra un padre sessantenne e i suoi tre figli, due dei quali sono cloni del primo, è una riflessione sul valore della vita umana nella sua unicità, nella irripetibilità di ciascun uomo.
3.
“The Speech” con Alessandro Bianchi a L’Altro Teatro
Un sabotaggio, un’esperienza liberatoria, in cui il pubblico partecipa attivamente al disagio di un politico in balia del cinico umorismo del suo traduttore. Succede con Alessandro Bianchi il 20 gennaio sul palco de L’Altro Teatro di Cadelbosco di Sopra (RE) con “The Speech, il comizio più sbagliato di sempre”. Bianchi porta sul palcoscenico Lesc Dubrov, inesistente presidente della Commissione lavoro ed etica dell’Unione Europea, grigio burocrate che da un diabolico disegno del suo sottopagato traduttore è costretto in un percorso crudelmente comico a cantare, ballare e sostenere nel modo più convincente possibile l’evento pubblico che ricorderà come il più imbarazzante della sua vita. Un crescendo di situazioni surreali e un’esperienza inedita da cui lo spettatore uscirà trasformato da vittima del potere a carnefice dei potenti.
4.
Toshikazu Kawaguchi al Forum Monzani
La nuova star del mercato editoriale internazionale è Toshikazu Kawaguchi, 52enne scrittore giapponese che con i suoi romanzi seriali carichi di buoni sentimenti, ambientati in un caffè fiabesco dove è possibile tornare nel passato per guarire dai rimpianti e dai rimorsi, ha scalato le classifiche dei best seller di tutto il mondo. I detrattori parlano di “uplifting literature”, letteratura per tirarsi su, di buonismo retorico e consigli della nonna, ma il fenomeno della letteratura curativa, molto esteso in Giappone ma anche in Italia, andrebbe preso sul serio nella “social era” in cui ci è dato vivere. Il 21 gennaio, al Forum Monzani di Bper Banca a Modena, Toshikazu Kawaguchi incontra il pubblico dei lettori per promuovere il quinto capitolo della “saga del caffè”, “Quando il caffè è pronto”, edito da Garzanti.
5.
Paul Taylor Dance Company al Comunale di Modena
Il coreografo e danzatore Paul Taylor (1930-2018), astro della modern dance americana, è stato definito dal Washington Post un “astuto osservatore sociale dell’arte, con uno speciale talento nel trasformare il genere di danza dominante in una cronaca della vita delle persone”. Questa sintonia con il proprio tempo è una delle ragioni che ha portato la rinomata Compagnia di Danza da lui fondata a New York nel 1954, ad essere sempre richiestissima dai più importanti teatri del mondo. Il 24 gennaio la compagnia presenta al Teatro Comunale di Modena tre classici del suo repertorio: “Airs“, una danza d’amore e di gioia; “Somewhere in the Middle“, che volge in danza brani jazz di Count Basie, Sarah Vaughan, Duke Ellington, Wynton Marsalis e Bill Evans; “Promethean Fire“, creato da Paul Taylor in risposta alla tragedia dell’11 settembre.
6.
“Mi prendo il mondo”
Lezioni magistrali, incontri, dialoghi e appuntamenti: è quel che propone la manifestazione “Mi prendo il mondo” che si svolgerà dal 25 al 28 gennaio a Parma in diversi spazi pubblici cittadini e avrà come fulcro degli appuntamenti il Centro Congressi Paganini. Da tutta Italia arriveranno divulgatori, divulgatrici, autrici e autori, artiste e artisti, scelti per il loro sguardo sul mondo, la loro visione sui temi dell’attualità, la loro capacità di immaginare il futuro, le loro storie e le loro esperienze. Un evento “ispirazionale”, che punti a stimolare idee e dare impulso alla vitalità delle giovani generazioni. Diverse le aree al centro del dibattito, dalla musica alla letteratura, dallo sport allo spettacolo, dalla scienza alla filosofia alla storia.
7.
L’ultimo “Danno Collaterale” con Bertoncelli, Zamboni e Fatur
In seguito all’interesse riscontrato nel pubblico, viene posticipata al 10 marzo la chiusura della mostra “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024” ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, prodotta e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia. Il 25 gennaio al Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro è in programma Corso popolare di chitarra grattugiata, con il giornalista e critico musicale Riccardo Bertoncelli in dialogo con Massimo Zamboni e con Danilo Fatur, l’ultimo appuntamento del ciclo “Danni Collaterali” che hanno arricchito la mostra con dialoghi tra i membri dei CCCP e critici, giornalisti e intellettuali per approfondire concetti e ideologie proprie della band e dell’epoca che hanno vissuto.
foto in evidenza: Alessandro Bianchi in “The Speech, il comizio più sbagliato di sempre” (foto di Manuela Albanese)