Al Teatro Storchi Filippo Timi omaggia Pasolini con Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte. A Soliera il cantautore Paolo Benvegnù presenta il suo nuovo album e a ColonneVentotto fa tappa il tour di Colombre. Arriva nelle sale “Il vento soffia dove vuole“, l’opera seconda del regista emiliano Marco Righi. Al Teatro Cavallerizza l’artista visuale Marta Cuscunà usa una installazione di corvi meccanici per parlare di armonia tra natura e progresso sostenibile. La regista Monica Nappo mette in scena “Top Girls” di Caryl Churchill al Teatro Due e al Nuovo Teatro delle Passioni Massimiliano Civica rilegge l’immortale e desolante “Giorni felici” di Samuel Beckett. Sono gli appuntamenti che abbiamo scelto, tra il 23 e il 29 febbraio, a Reggio Emilia, Parma e Modena e dintorni.
1.
“Scopate sentimentali” al Teatro Storchi
Ci voleva la scanzonata blasfemia di Filippo Timi per pensare che i “Comizi d’amore” di Pasolini potessero evolversi, come ha dichiarato l’attore in un’intervista, in “Scopate sentimentali”, spettacolo da lui creato e interpretato con i musicisti Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte, in scena il 22 e 23 febbraio al Teatro Storchi di Modena. Ma se il titolo pare goliardico-trash, non giornalistico-poetico com’era quello del film-inchiesta con cui agli inizi degli anni ’60 Pasolini raccontò il rapporto tra gli italiani e la sessualità con interviste a gente comune e intellettuali, lo spettacolo, con testi dello stesso Timi, voci, silenzi, musica e luci, mira a «dimostrare come Pasolini non potesse essere stato altro da sé, un uomo che aveva scelto fatalmente di essere fedele al proprio daimon, cioè quell’insieme di vocazione, carattere e irripetibilità che ciascuno di noi riceve alla nascita».
2.
“Il vento soffia dove vuole” di Marco Righi arriva nelle sale
Presentato in anteprima mondiale, unico film italiano in Concorso, al Festival Internazionale di Karlovy Vary in Repubblica Ceca, “Il vento soffia dove vuole” del regista emiliano Marco Righi (che abbiamo intervistato) arriva nelle sale il 29 febbraio, ma lo precedono varie anteprime (il 24 febbraio a Castelnovo ne’ Monti, il 25 a Reggio Emilia, il 27 a Carpi, il 28 a Mantova). Diretto a 12 anni dall’opera d’esordio “I giorni della vendemmia”, il film sonda zone oscure dell’inconscio con interrogativi su Dio, il peccato, la morte, la responsabilità delle proprie azioni. Ambientato in un piccolo paese dell’Appennino, è un racconto di invenzione che esplora i temi del sacro attraverso le vicende di Antimo e dei personaggi che lo circondano, ponendo gli spettatori di fronte a un evento misterioso e a una scelta radicale, lasciando loro la libertà di interpretare l’uno e l’altro secondo la propria sensibilità.
3.
Paolo Benvegnù presenta dal vivo il nuovo album
«Un vero e proprio romanzo di formazione, la sceneggiatura di un film che nessuno girerà e di cui nessuno sentiva il bisogno. Ogni atto di costruzione gratuito, del resto, in un mondo intriso di pragmatismo e di volontà di posizione, è un atto inutile. Tutto ciò che non è visto è inutile». Così Paolo Benvegnù, cantautore, chitarrista-cantante, fondatore degli Scisma, presenta il suo nuovo album “È inutile parlare d’amore”, protagonista del live tour 2024 che farà tappa il 23 febbraio all’Arci Kalinka Dude di Soliera (MO). E c’è una connessione tra il nuovo lavoro e il precedente EP “Solo fiori”, continua Benvegnù: «nel pragmatismo che viviamo, l’amore è inutile come guardare e donare fiori. Siamo schiacciati da altro. Aquiloni fermi a terra. Motori immobili. L’unica libertà, presente e futura, sta nell’inutilità. Dell’amare. Dell’essere. Più inutili si è, più si è liberi».
4.
“Corvidae” di Marta Cuscunà al Teatro Cavallerizza
L’autrice e performer di teatro visuale Marta Cuscunà ha alacremente lavorato in questi anni per promuovere una poetica femminista portando alla luce storie e vicende di donne sconosciute che hanno coraggiosamente e creativamente affermato una visione libera e altra da quella maschile. Anche in questo suo “Corvidae. Sguardi di specie”, in scena il 23 febbraio al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, dove si immagina una nuova armonia fra la natura e un progresso finalmente sostenibile, attraverso lo sguardo comico di uno stormo di corvi meccanici, si racconta di un antico popolo delle Dolomiti, guidato da donne, che aveva un rapporto di alleanza con la Natura e per questo viveva in pace. Poi arrivò un re (maschio) straniero che iniziò una nuova epoca segnata dalla logica del dominio e della spada. Cuscunà vuole così condividere la storia “di alcune figure femminili che hanno svoltato il mondo della scienza e dell’ambientalismo ma che rimangono ancora troppo poco conosciute”.
5.
Il solo show di Colombre a ColonneVentotto
Il 24 febbraio Colombre, pseudonimo-omaggio al mostro marino di Dino Buzzati del cantautore marchigiano Giovanni Imparato, porta il suo nuovo disco, “Realismo Magico in Adriatico“, a ColonneVentotto a Parma, tappa del suo tour nei club italiani ed europei. L’album condensa racconti misteriosi e magici sotto forma di canzoni alt pop, curate nei dettagli, che raccontano la vita quotidiana nella provincia italiana. Colombre, subito candidato nella cinquina del Premio Tenco come miglior opera prima nel 2017 per il suo album d’esordio “Pulviscolo”, è sempre alla ricerca di un sound fuori dalle formule e dagli schemi, con un approccio diy e libero, che mixa funky, indie e alt pop. Uno show in solo per vivere un concerto che alterna momenti di impatto a momenti più delicati e intimi.
6.
“Top Girls” di Caryl Churchill al Teatro Due
In Emilia è un po’ il momento della celebre drammaturga inglese Caryl Churchill (1938), autrice di testi antiborghesi e ferocemente critici dell’etica capitalistica, dalla forte impronta femminista e anticolonialista. Dopo il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, che a gennaio ha avuto in cartellone “A number”, dal 27 febbraio al 3 marzo al Teatro Due di Parma va in scena “Top Girls”, scritto in pieno trionfo della odiatissima Thatcher. La regista e attrice Monica Nappo dirige un cast di nove attrici in un‘opera che indaga il rapporto tra donne e potere, e si chiede quanto sia possibile avere una posizione di comando senza perdere il proprio femminile. Temi che non hanno perso la loro attualità a distanza di quarant’anni. Nessuno esce bene dallo sguardo acuto e ironico della Churchill, «perché – scrive la Nappo – il prezzo della propria libertà ed emancipazione è sempre a discapito di qualcun altro».
7.
“Giorni felici” di Samuel Beckett al Nuovo Teatro delle Passioni
Se a Parma si ha l’opportunità di rivedere il lavoro di un’autrice inglese vivente di grande spessore, a Modena si torna a misurarsi con l’irlandese Samuel Beckett (1906-1989). Mostro sacro della drammaturgia novecentesca, in “Giorni felici”, scritto nel 1961, in scena al Nuovo Teatro delle Passioni dal 29 febbraio al 3 marzo con la regia del premiatissimo Massimiliano Civica e l’interpretazione di Monica Demuru e Roberto Abbiati, Beckett ha tracciato il quadro impietoso e assurdo della condizione umana, condannata alla sofferenza e alla inutilità, simboleggiati qui dalla totale abulia dei due personaggi, marito e moglie non più giovani e mezzo sepolti in una collinetta di sabbia, dove alla grottesca enunciazione di felicità della donna rispondono i monosillabi e le desolanti azioni dell’uomo.
foto in evidenza: Una scena di “Il vento soffia dove vuole” di Marco Righi