di Alberto Zanetti
Da parecchio mancavo dal centro di Modena. E – in una giornata nitida, ventosa e presaga di burrasca – l’ho trovato splendido.
L’occasione è stata il convegno “L’arte urbana e i suoi processi culturali in Emilia-Romagna” a cura di Pierpaolo Ascari e Pietro Rivasi nella sala Ex Oratorio del Palazzo dei Musei dello scorso 25 settembre. Convegno tutt’altro che accademico o celebrativo. S’è percepito, anzi, qualcosa di raro in occasioni simili: confronto autentico, volontà di capire, disponibilità per le domande più che per le soluzioni.
Il lancio del portale Urbaner
Il convegno coincideva, di fatto, con il lancio e la presentazione di Urbaner: “un portale web che nasce dalla volontà del Comune di Modena di riconoscere e valorizzare le culture che si formano in ambito urbano”, esito di un percorso pluriennale realizzato da Assessorato alla Cultura e IBC. Un progetto sviluppatosi secondo le direttive “della ricerca, dell’indagine e della contaminazione” come spiegato da Pierpaolo Ascari che ha introdotto i lavori.
Studiosi, giornalisti, educatori in dialogo con writer, artisti e amministratori
Nella giornata si sono così avvicendati i contributi di studiosi, critici d’arte, antropologi, giornalisti, educatori in un dialogo attivo con una platea non numerosissima (il tutto era trasmesso in diretta on line) fatta di writer, artisti di varie generazioni, funzionari pubblici, amministratori.
Afflitto da immediatezza, automatismi e precarietà, il mondo culturale sembra spesso “non pensare” e “non pensarsi”. Qui, come si diceva, è andata diversamente.
A partire dalla mattinata con gli interventi di Sarah Gainsforth e Giorgia Silvestri che hanno messo insieme competenze e lavoro sul campo: la prima, giornalista indipendente, parlando delle contraddittorie dinamiche messe in moto dalla street art nel dominio urbano (si veda anche il suo libro “Airbnb città merce“); la seconda portando la sua esperienza di educatrice di strada (ora coordinatrice di Cooperativa Sociale Aliante Modena) per decostruire molti luoghi comuni sulla realtà giovanile odierna.
Provocatorie e stimolanti, nel pomeriggio, le relazioni dell’antropologo Francesco Spagna (da recuperare il suo “Cultura e controcultura“) e dei critici d’arte e docenti Claudio Musso e Fabiola Naldi; quest’ultima ha “rilanciato la palla” nel campo della street art facendoci compiere un cambio di prospettiva a partire da alcune esperienze dell’arte del secondo Novecento (Rauschenberg, Metzger, Ulay, ecc.) per sottolineare come le dicotomie legale/illegale e arte/mercato non siano prerogativa della dimensione giovanile o urbana.
L’ultima parte dell’incontro si è addentrata nello specifico delle pratiche: dai problemi connessi al copyright (Enrico Bonadio) al rapporto con le istituzioni (Luca Borriello), dai processi di identità e soggettivizzazione (François Chastanet, consigliatissimo il suo intervento legato a un’indagine “globale” sul “segno” dei graffiti) alla questione spontaneismo/vandalismo/decoro (Pietro Rivasi).
Tutti gli interventi del convegno su Facebook e YouTube
Tutti gli interventi sono naturalmente disponibili on line (su Facebook e sul canale YouTube): Urbaner si propone così di diventare laboratorio permanente per il territorio emiliano-romagnolo e “cassetta degli attrezzi” per artisti ed enti. Avremo modo di riparlarne…
Immagine in evidenza: “Untitled 01”, Angelo Muschio, 140x100x4 (dettaglio). Acrilico su tela + spray MTN waterbased