La prima puntata della rubrica “Come avete fatto” ci porta a Guastalla dove a marzo 2021, in piena pandemia, Nicolò e Serena hanno aperto Kafféklubben, una libreria in cui si trovano anche magazine indipendenti, fanzine e vinili. Organizza live in vetrina e presentazioni di libri ed è diventato un luogo di aggregazione, complice la presenza di un vicino beershop. Kafféklubben rispecchia le passioni di Nicolò e Serena e non poteva che nascere nella Bassa.
Se sentiamo Kafféklubben pensiamo a un locale del Nord Europa in cui si beve caffè lungo e comandano i dj. Quanto ci siamo andati vicino?
N: Concettualmente ci siete andati vicino, anche io quando ho letto il titolo della canzone “Kafféklubben” dei Camel Power Club ho pensato a un club berlinese dove fanno musica alternativa. Nel nostro Kafféklubben trovi libri, magazine indipendenti, fanzine e vinili. Niente caffè… per ora.
Come si diventa librai, da indipendenti, in una piccola città come Guastalla?
S: Lo si diventa quando le situazioni già inquadrate su di te non funzionano e soprattutto quando insistere diventa un po’ un modo di fare le cose. Noi sentivamo di aver bisogno di uno spazio in cui riunire i nostri interessi e che potesse essere anche il nostro posto di lavoro. Ci siamo detti “se non a Guastalla da nessuna parte”, in realtà è una cittadina con tanto potenziale e ne stiamo avendo la conferma.
Come entra nel vostro progetto la dimensione della provincia? La lunga storia – anche culturale – della Bassa e, soprattutto, il carisma del Po, il Grande Fiume…
N: Non me lo spiego o forse si, la nebbia che respiriamo è un foglio bianco e chi sa farlo, ci disegna su ciò che vuole. È proprio vero che quando sei lontano da casa ti accorgi di quanto ci stavi bene. Per anni sono stato a Milano e la Sere a Padova. Contavo i giorni che mancavano al weekend per tornare a passeggiare in golena o a fare un giro in canoa sul Po, nel mio piccolo sentirmi un esploratore. E Kafféklubben in effetti è un posto per esploratori.
Oltre ai libri, da Kafféklubben si trovano anche vinili e magazine indipendenti. Cosa vi guida nella selezione dei titoli?
SN: Ci piace sorprenderci e l’editoria è piena di prodotti in grado di farlo. Nico, in quanto grafico, si emoziona davanti ai libri pop-up e con rilegature e tecniche di stampa particolari. Io quando trovo pubblicazioni che parlano di viaggi o di quel realismo americano lontano dallo stereotipo, come i deserti incontaminati o i libri fotografici sul Mississippi e la sua gente. Questi sono esempi molto specifici. Alla fine, selezioniamo quello che prima di tutto piace a noi perché vogliamo dare ai nostri clienti sempre un giudizio sincero ed entusiasta.
A chi avete pensato quando avete deciso di aprire questa libreria? Chi è il vostro cliente ideale? E i vostri clienti reali?
SN: Abbiamo pensato a noi, alla nostra comunità e al fatto che non ce ne saremmo andati. Il cliente ideale è l’entusiasta che ha una visione simile alla nostra, ci comprende e ci dà consigli che ci arricchiscono. I nostri clienti reali, per fortuna sono anche gli entusiasti e poi chi cerca un libro e non vuole acquistarlo su Amazon: persone che apprezzano che si crei un rapporto umano col libraio. Il Kafféklubben non è solo una libreria ma un luogo di aggregazione, per questo organizziamo anche piccoli live in vetrina e presentazioni. In più, dato che il nostro vicino di negozio è un beershop (Snores like a horse), in questi momenti non manca mai la birra.
Ci vogliamo mettere avanti coi regali di Natale. Ci consigliate un libro, un disco e una rivista?
SN: Disco, Whitney K con “Two Years” prodotto da Maple Death. Libro, “Il Gallinario” edito Quinto quarto, rivista diciamo Magazzine (in uscita tra poco!).
“Come avete fatto” è una rubrica pubblicata nella versione cartacea di TIPO magazine.