A Reggio Emilia otto marionette Bauhaus in mostra a Palazzo Magnani prendono vita all’Auditorium Masini in una lezione-spettacolo da “Le mille e una notte”. Al Teatro Piccolo Orologio debutta la messinscena firmata MaMiMò e Chronos3 de “La Pietra” di Marius von Mayenburg, quotatissimo drammaturgo tedesco. Al Lab AQ16 suonano i correggesi Gazebo Penguins, ed è il loro primo live da diversi anni nel capoluogo reggiano. Al ColonneVentotto di Parma c’è il concerto di Edda. A Carpi il Giorno della Memoria intreccia spettacoli, incontri e mostre. A Correggio, al Teatro Asioli, “4 5 6” di Mattia Torre è un “aspettando Godot” battibeccante tra una madre, un padre e un figlio che vorrebbe fuggire. A Bologna ArtCity presenta cinque progetti che reinterpretano l’opera di Giorgio Morandi a sessant’anni dalla morte. Sono gli appuntamenti che abbiamo scelto, tra 26 gennaio e l’1 febbraio, a Reggio Emilia, Parma e Modena e dintorni.
1.
Lezione-spettacolo per marionette e pianoforte
Le idee geniali del pittore, scultore e coreografo tedesco Oskar Schlemmer (1888-1943), uno dei grandi maestri del Bauhaus, tornano a sorprenderci, insieme alla sua avanguardistica ricerca sul rapporto espressivo e spaziale tra forme e colori, in una lezione-spettacolo per marionette e pianoforte, il 26 gennaio alle 19 nell’Auditorium G.Masini dell’Istituto Peri a Reggio Emilia. Martina Mazzotta, storica dell’arte e Christian Fuchs, marionettista, fanno rivivere una delle più belle storie delle “Mille e Una Notte”, quella del “Piccolo Gobbo” e delle sue misteriose quattro morti successive, con l’aiuto di otto marionette, disegnate e dipinte nel 1923 da Kurt Schmidt, che della officina di Schlemmer fu partecipe, fatte migrare per l’occasione dalla mostra “Marionette e Avanguardia. Picasso · Depero · Klee · Sarzi”, allestita a Palazzo Magnani fino al 17 marzo, che esplora le modalità con cui artisti, scrittori e registi d’avanguardia utilizzano le marionette e i burattini all’inizio del ‘900.
2.
La prima di “La Pietra” di Marius von Mayenburg
Con “Peng” ha inventato il personaggio agghiacciante di un bambino “prodigio”, infantile incarnazione del più spregevole arrivismo e conformismo, in “Pezzo di plastica” ha guardato senza pietà dentro le frustrazioni e le ipocrisie di una famiglia. Del 51enne drammaturgo tedesco Marius von Mayenburg, uno degli autori più rappresentati di oggi, tradotto in 30 lingue, acre analista dei mali della società contemporanea, MaMiMò e Chronos3 mettono ora in scena “La Pietra”, regia di Manuel Renga, che debutta il 26 gennaio al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, con repliche fino al 4 febbraio. L’opera ripercorre le vite degli abitanti di una casa di Dresda, facendo riemergere un segreto familiare di cui rimane soltanto una pietra, emblema di un passato che si riaffaccia con la sua indicibile verità. Decenni di storia europea del Novecento si riflettono in una tensione, in una volontà di scavare dentro una vicenda su cui si sono stratificate bugie e mistificazioni.
3.
Edda a ColonneVentotto
La sua è la storia di una ascesa, di una scomparsa e di una riapparizione che attraversano più di trent’anni di vita. Stefano “Edda” Rampoldi, che il 26 gennaio è in concerto a ColonneVentotto di Parma, alla fine degli anni ’80 fa parlare di sé come voce e frontman dei Ritmo Tribale, ma nel 1996 esce di scena per una lunga e travagliata pausa di 13 anni dalla musica e dalla vita sociale. Nel 2009 eccolo riapparire con “Semper biot” (Niegazowana Records), album prodotto da Taketo Gohara che ne certifica il ritorno. Da allora seguono altri cinque album di studio – “Odio i vivi” (2012), “Stavolta come mi ammazzerai?” (2014), “Graziosa utopia” (2017), “Fru fru” (2019) e “Illusion” (2022) – e un EP live – “In orbita”, del 2010 – che lo confermano come una delle voci e dei compositori più originali della scena alternative rock italiana.
4.
“La cura della Memoria”, gli appuntamenti della Fondazione Fossoli
Il calendario di iniziative promosse il 27 gennaio a Carpi (MO) dalla Fondazione Fossoli in occasione del Giorno della Memoria inizia la mattina al Teatro Comunale con lo spettacolo “Con gli occhi di Anna. Tratto dal Diario di Anna Frank“, portato in scena dalla Compagnia teatrale Mirò a cui segue, nell’Aula magna dell’Istituto superiore “Vallauri”, l’incontro con Emanuele Fiano, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Fossoli. Nel pomeriggio nella Sala dei Cervi di Palazzo dei Pio sarà inaugurata “La Cura della Memoria. Il Museo Monumento al Deportato, ricordo e ammonimento”, la mostra che celebra i 50 anni dall’inaugurazione del Museo. Le iniziative proseguiranno poi il giorno seguente, 28 gennaio, quando, dalle 15 alle 17, presso il Cortile delle Stele, è in programma l’happening #Wallsagainstoblivion: Davide Ferrarini, artista del Collettivo FX, e i ragazzi del Centro educativo Hip-Hop di Carpi, realizzeranno bandiere di nazioni e confini immaginari nell’ambito del Progetto europeo Rememchild. La mattina del 31 gennaio, presso l’ex Sinagoga di Carpi, sede della Fondazione, sarà presentato “Le tracce della storia – Le vie della memoria“, progetto interattivo e multimediale nei luoghi della storia della Seconda guerra mondiale.
5.
I Gazebo Penguins all’AQ16
«Tra una balla e l’altra hanno fatto più di 400 date in tutta Italia, e l’idea sarebbe quella di farne altrettante prima di diventare ancora più dei vecchi di merda di quanto non lo siano già». Riportiamo fedelmente questa frase, forse irrispettosa degli affanni dell’età senile ma schiettamente parodica del linguaggio enfaticamente auto-elogiativo di tanta comunicazione promozionale, dalla biografia dei Gazebo Penguins. Il gruppo correggese post-hardcore/emo-core sarà in concerto a Reggio Emilia, dove l’ultima volta hanno suonato quando avevano vent’anni, il 27 gennaio al Lab AQ16. Nati nel 2004, i Gazebo Penguins hanno pubblicato “The name is not the named” (2009), “Legna” (2011), “Raudo” (2013) e “Nebbia” (2017), oltre all’EP ”Invasion” (2005). L’ultimo album si intitola “Quanto” (2022). Alcune loro canzoni, sempre per citare la loro indisciplinata e gustosa autobiografia, «sono finite in varie classifiche della musica rock/emo/sticazzi più importante degli ultimi anni».
6.
Art City Bologna
Cinque progetti speciali indagano e reinterpretano in differenti linguaggi, a sessant’anni dalla morte, l’opera di Giorgio Morandi (1890-1964), il figlio più grande, nell’arte moderna, a cui Bologna abbia dato i natali. La dodicesima edizione di Art City, promossa dall’1 al 4 febbraio dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, in occasione di Arte Fiera, omaggia il grande pittore con la creatività di cinque artisti: Virgilio Sieni per la performance, Joel Meyerowitz e Mary Ellen Bartley per la fotografia, Tacita Dean per la video arte, Mark Vernon per il suono. Ad affiancare i cinque progetti, il focus espositivo “Morandi metafisico. Tre disegni. Una storia” a Casa Morandi. Il 3 febbraio è la data della White Night, la notte bianca in cui il pubblico potrà fruire delle proposte artistiche anche nelle ore serali.
7.
“4 5 6” di Mattia Torre all’Asioli
Una famiglia asfissiante si è autoreclusa in un ritiro sociale scosso da conflitti tragicomici, che si esprimono in una neolingua immaginifica che mescola parlate meridionali e un latino maccheronico. Mattia Torre (1972-2019), sceneggiatore, drammaturgo e regista prematuramente scomparso, una delle penne più apprezzate dello spettacolo italiano di questo inizio secolo, che ha scritto per la tv (“Boris”, “The Show must go off”, “La linea verticale”…), il cinema (“Piovono mucche”, “Ogni maledetto Natale”, “Figli”…) e il teatro (“Migliore”, “Qui e ora”, “Perfetta”…), scrive e dirige “4 5 6”, in scena l’1 febbraio al Teatro Asioli di Correggio (RE), ritratto bizzarro di una famiglia in attesa di un ospite “salvavita”, una sorta di “aspettando Godot” esilarante, battibeccante tra una madre, un padre e un figlio che vorrebbe evadere da quella non-vita. In scena, Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino, Giordano Agrusta.
foto in evidenza: Gazebo Penguins (da www.facebook.com/gazebopenguins)