Dodicesima edizione di Gender Bender, festival bolognese prodotto da Il Cassero LGBT Center di Bologna e dedicato alle espressioni della cultura contemporanea legate alle rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale. Gli organizzatori indicano la figura del supereroe come ironica metafora del festival stesso, non limitato alla capacità di vedere lontano (in questo caso fra le più interessanti esperienze artistiche), ma anche in grado di intervenire e di incidere nella realtà sociale e culturale italiana e non solo.
L’edizione di quest’anno del festival offre uno sguardo sulla bellezza e la fragilità del genere umano e sulle tante storie – umane e artistiche – che ne costituiscono la straordinaria e sorprendente ricchezza. Ecco allora le abilità uniche di Jone San Martin, danzatrice audiolesa di William Forsythe, e di Alphea Pouget, la quasi novantenne protagonista dello spettacolo del giovane coreografo Koen De Preter; il blitz coreografico di Silvia Gribaudi e del suo drappello di signore over 60; l’anima inquieta e lucida della scrittrice Susan Sontag; l’incontro esplosivo e divertente di due mondi – quello gay lesbico di Londra e quello dei minatori in sciopero contro le riforme della Thatcher – nel film Pride di Matthew Warchus; il film autobiografico del regista Abdellah Taïa, primo scrittore arabo ad aver pubblicamente dichiarato la propria omosessualità; Menstrual man, la vicenda vera dell’uomo che in India ha dato il via a un grande movimento di emancipazione femminile; l’omaggio cinematografico al grande musicista Lou Reed, cantore sensibile del lato selvaggio di New York; i cortometraggi dedicati agli studenti delle scuole superiori per un’educazione alle differenze; lo spettacolo per bambini di Alessandro Sciarroni con Batman e Robin; il conflitto tra culture nel film autobiografico della regista americana di origine iraniana Desiree Akhavan; la vita, l’amore e il sesso raccontati con ironia e leggerezza da anziani gay e lesbiche nei film di Adele Tulli e Rosa Von Praunheim; la commedia sulla famiglia disfunzionale diretta da Antonia San Juan, la indimenticabile Agrado di Tutto su mia madre di Almodòvar; le lezioni di danza per persone anziane colpite da demenza e da Parkinson; l’inquieto genio musicale di Jamie Stewart, leader della band americana Xiu Xiu; le coppie in conflitto nello spettacolo della giovane coreografa canadese Virginie Brunelle; le nuove coraggiose produzioni di Riccardo Buscarini, Cristina Henríquez, Vlasta Delimar e Juanjo Arques, realizzate all’interno del progetto europeo Performing Gender; la conversazione con lo scrittore Walter Siti, vincitore del Premio Strega; la storia di Julia, raccontata nell’omonimo film della regista J. Jackie Baier, transessuale lituana, prostituta e tossicodipendente, che ci sorprende per l’intelligenza e la capacità, tutta umana nella sua fragilità, di rialzarsi sempre.
Gender Bender – Buon Costume
dal 25 ottobre al 2 novembre 2014
Bologna, luoghi vari
Info: www.genderbender.it