Nei giorni in cui cade il suo tredicesimo compleanno, il MAMbo di Bologna annuncia il Nuovo Forno del Pane, un progetto ambizioso che apre le porte del museo alla produzione artistica e mette a disposizione della comunità creativa i propri spazi. Nel momento in cui inizia la Fase 2 di contrasto al Coronavirus, Bologna ribadisce la propria vocazione di città attenta all’arte e ai creativi, tra le categorie che più hanno sofferto durante il lockdown.
Così, come si vede nel nuovo logo realizzato da Aldo Giannotti, le ciminiere di quello che fu il Forno del Pane voluto nel 1915 dal sindaco Zanardi per far fronte alle difficoltà di approvvigionamento durante la prima guerra mondiale si riattiveranno metaforicamente in questo tempo nuovo, per l’arte e per la città, tutto da costruire.
Con il Nuovo Forno del Pane nasce un centro di produzione interdisciplinare che trasformerà gli spazi e la funzione della Sala delle Ciminiere del MAMbo. Non più spazio espositivo ma spazio di produzione, comunità creativa in cui l’arte diventa pane per la mente e il museo si trasforma in forno, incubatore della creatività, spazio che Bologna offre ai suoi artisti per ripartire, per rinascere dopo questa emergenza planetaria.
Il Nuovo Forno del Pane è stato presentato lunedì 4 maggio in una conferenza stampa virtuale da Matteo Lepore, assessore alla Cultura e Promozione della Città, e per l’Istituzione Bologna Musei il presidente Roberto Grandi e Lorenzo Balbi, responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea.
Con Nuovo Forno del Pane il Comune di Bologna, l’Istituzione Bologna Musei e il MAMbo si mobilitano assumendo un ruolo di maggiore responsabilità sociale a sostegno di categorie particolarmente colpite dalla crisi legata alla pandemia: artisti, fotografi, designer, registi e creativi in genere, che nel museo hanno sempre visto un punto di riferimento con il quale confrontarsi nell’ambito delle loro pratiche, vi troveranno uno spazio di lavoro formando una vera e propria comunità creativa.
L’open call rivolta agli artisti
Nel mese di maggio 2020 l’Istituzione Bologna Musei lancerà una open call rivolta ad artisti residenti o domiciliati a Bologna, al momento privi di uno spazio o laboratorio in cui portare avanti i propri progetti.
Dalla selezione scaturirà una graduatoria per l’assegnazione degli spazi e di un incentivo per l’avvio della produzione di nuove opere. Gli spazi della Sala delle Ciminiere e di altre aree del museo saranno suddivisi in atelier/laboratorio e potranno comprendere anche strutture aperte a diversi soggetti. Ci saranno ad esempio una sala di registrazione/montaggio video, un laboratorio fotografico e camera oscura, una piccola stamperia, un laboratorio di falegnameria, uno spazio di sperimentazione sulle nuove tecnologie di Realtà Aumentata, un’emittente radiofonica (è allo studio una collaborazione NEU Radio), uno spazio per l’editoria artistica, una sala musica, un’area performativa e una dedicata a reading group di autoformazione.
Le collezioni permanenti e una museologia più radicale
La programmazione espositiva sarà parzialmente e temporaneamente interrotta per dare un luogo di lavoro agli artisti del territorio che ne abbiano bisogno per ripartire.
In questo contesto, le collezioni permanenti MAMbo e Museo Morandi e la biblioteca, con le modalità di gradualità nella riapertura dei musei definite dall’Istituzione Bologna Musei, proseguiranno nelle loro funzioni fondamentali di valorizzazione del patrimonio, di testimonianza dell’identità dell’istituzione e delle urgenze del presente, ma diventeranno al contempo luoghi in cui sperimentare la museologia più radicale, proponendo piccoli focus temporanei che attingeranno alle opere non esposte, riflettendo sui temi della contemporaneità.
È previsto inoltre, a fronte di una minore attività espositiva causata dalle particolari circostanze, un incremento della ricerca scientifica e della produzione di schede delle opere, destinato sia a piattaforme digitali e App che a nuove produzioni editoriali, con un impegno dello staff museale secondo una modalità organizzativa di tipo redazionale.
La realizzazione del Nuovo Forno del Pane parte grazie alla condivisione delle risorse che il MAMbo mette a disposizione della città: professionalità, competenze, strutture. Sono in corso contatti con importanti partner finanziari e potenziali sostenitori per il supporto economico dell’iniziativa.
Il sostegno della scena culturale bolognese al Nuovo Forno del Pane
In un video, introdotto dal direttore artistico del MAMbo Lorenzo Balbi, alcuni protagonisti della scena culturale di Bologna danno il loro incoraggiamento per il progetto Nuovo Forno del Pane. Tra loro, Enrico Fornaroli (Accademia di Belle Arti), Maura Pozzati (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna), Daniele Del Pozzo (Gender Bender Festival / Cassero LGBT Center), Fabrizio Padovani (Galleria P420), Sissi (artista), Fulvio Macciardi (Teatro Comunale), Lucia Corrain (DAMS Università di Bologna), Claudio Longhi (Emilia Romagna Teatro), Gabriele Tosi (curatore), Marino Golinelli (Fondazione Golinelli), Gianluca Farinelli (Cineteca di Bologna), Alessandro Bergonzoni.
Disegno di Aldo Giannotti www.aldogiannotti.com