Festival Aperto torna a Reggio Emilia dal 18 settembre al 24 novembre 2021 con la sua tredicesima edizione. In programma trenta tra concerti, performance, coreografie, installazioni, spettacoli, multimedia con Dimitris Papaioannou, Peeping Tom, i solisti della Mahler Chamber Orchestra, il duo pianistico Katia e Marielle Labèque e molti altri.
Festival Aperto 2021, a cura della Fondazione I Teatri con il Reggio Parma Festival, propone trenta spettacoli, 43 repliche complessive, 11 fra produzioni e coproduzioni, 8 fra prime assolute e italiane. I luoghi che accoglieranno musicisti, danzatori, circensi, performer, coreografi, artisti italiani e internazionali saranno il Teatro Municipale Valli, il Teatro Ariosto, il Teatro Cavallerizza, la Collezione Maramotti, i Chiostri di San Pietro e piazza Martiri del 7 luglio.
Il programma di Festival Aperto
La primavera come rito sacrificale e mito primigenio, rappresentata dalla “Sagra della Primavera” di Igor Stravinskij, di cui ricorre il 50esimo, e l’aldilà cristiano come pretesto per una critica dei viventi de “La Commedia” di Dante Alighieri, di cui ricorre il 700esimo. Sono gli estremi opposti – l’origine e il destino ultimo – entro cui si muove il programma, in molteplici declinazioni, nuove produzioni, coproduzioni, ospitalità internazionali, reti e collaborazioni.
Il progetto Stravinskij celebra l’anniversario in condivisione con la Stagione dei Concerti con due appuntamenti: i Solisti della Mahler Chamber Orchestra (con l’”Ottetto” e la Suite de l’”Histoire du Soldat”) e il duo pianistico di Katia e Mariella Labèque (con “La sagra della primavera”). La sagra è anche spunto per “The Sacrifice” in cui la coreografa sudafricana Dada Masilo racconta di sacrificio, riti collettivi e rinascite.
Dante Alighieri rivive in “Vox in Bestia” di Laura Catrani, prontuario di animali divini; in “Intelletto d’amore (e altre bugie)”, nato dalla collaborazione del violoncellista Michele Marco Rossi con Andrea Camilleri, appena un mese prima della scomparsa del grande scrittore; nell’incredibile film del 1911 “Inferno”, musicato dal vivo da Edison Studio; nella costruzione di un “giardino-Paradiso” di Virgilio Sieni e negli esercizi per voce e violoncello sulla “Divina Commedia” di Chiara Guidi e Francesco Guerri.
Nel programma si incrociano, da un lato, la fine del pianeta per insostenibilità ambientale della performance multimediale ideata da Melnyk e Spime.Im (“The end of the world”, spettacolo inaugurale); l’inizio prima di ogni inizio nel “buio totale” di Friedrich Haas (“Solstices”); il suicidio di una giovane donna nella nuova opera contemporanea di Federico Gardella “Else”, dalla novella di Schnitzler, coprodotta con Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano; dall’altro, la mitologia, i simboli e le metafore del visionario Dimitris Papaioannou (“Transverse Orientation”); la patria attuale di Massimo Zamboni, la frammentazione grottesca e precipitosa di Mauricio Kagel (“Repertoire”); le percezioni ingannevoli di Christos Papadopoulos; l’omaggio ad Alice e John Coltrane della sassofonista afroamericana Lakecia Benjamin e il pianoforte di Ciro Longobardi che continua l’integrale pianistica di Messiaen.
E ancora, gli inquieti destini di Peeping Tom con un doppio appuntamento: la commissione site-specific “La Visita”, in collaborazione con Collezione Maramotti e Max Mara, vincitore del Premio Fedora – Van Cleef & Arpels Prize for Ballet 2021, insieme alla nuova creazione “Triptych”.
Mentre si interrogano su totalitarismo e violenza ideologica sia l’iconica coreografia “Political Mother Unplugged” di Hofesh Shechter, sia l’installazione visivo-sonora di Romeo Castellucci (“Il Terzo Reich”).
In programma, inoltre, interessanti novità di giovani artisti come Filippo Andreatta/OHT, Icarus vs. Muzak, Annamaria Ajmone, Marco D’Agostin, il collettivo circense La Burrasca, in collaborazione con il Festival Dinamico, e Direction Under 30, in collaborazione con il Teatro Sociale di Gualtieri, e altro ancora.
Il progetto speciale dell’artista visiva Eva Jospin
Su commissione del Festival Aperto e Reggio Parma Festival, Eva Jospin, artista visiva francese che con cartone compresso e ritagliato trasforma gli spazi in luoghi archetipici e incantati, realizzerà “double scène/scena doppia”, scultura-installazione in dialogo con gli spazi e la magia del Teatro, che per due mesi occuperà la Sala Ottagonale al Ridotto del Municipale Valli e attorno alla quale Michele Di Stefano / mk realizzerà una coreografia site specific.
In prima assoluta la nuova produzione sostenuta dalla rete Ring
Michele Di Stefano è anche l’artista selezionato per il 2021 dalla rete Ring che vede coinvolti, oltre al Festival Aperto, Torino Danza – Bolzano Danza / Fondazione Haydn – FOG Triennale Milano Performing Arts, che si propone di sostenere ogni anno la produzione di un artista e della sua compagnia e di inserirla nella programmazione di ciascuno dei quattro Festival. Di Stefano debutterà al Teatro Cavallerizza in prima assoluta con “maqam“, con musica dal vivo orchestrata da Lorenzo Bianchi Hoesch ed il canto del jazzista Amir ElSaffar, un “concerto coreografia” che esplora la relazione compositiva tra ambiente sonoro e coreografico.
“Principio speranza”
Festival Aperto, da sempre, propone con il suo programma di spettacoli una indagine sui linguaggi espressivi contemporanei a partire dalle riflessioni su temi di grande respiro. In questa edizione, che vorrebbe segnare la ripartenza, occorre affidarsi al “principio speranza”, evocando la filosofia di Ernst Bloch, che incarna quella continua tensione verso il futuro – insufficiente e necessaria insieme – che ci restituisce ogni volta la direzione e il senso del nostro agire.
I biglietti per gli spettacoli di Festival Aperto sono in vendita dal 23 luglio sia al sito www.iteatri.re.it che nella biglietteria del Teatro Valli.
foto in evidenza: Christos Papadopoulos, “Larsen C” (foto di Pinelopi_Gerasimou for Onassis Stegi)