di Kos Tedde
Non si vedono molti umani sulle strade e nei paesi della Bassa di un mezzogiorno domenicale già assediato dalle avanguardie delle tenebre padane.
Campi, stalle ciclopiche, svincoli, canali, stabilimenti, una tappa a Polesine e, finalmente, si attraversa il ponte di ferro sul Po per sbucare a Cremona, nel suo centro bello, educato, accogliente.
Si torna dopo due anni a Tapirulan, il festival internazionale creato dall’omonima associazione, nei grandi spazi del complesso di Santa Maria della Pietà.
Nella prima parte un progetto esclusivo: il maestro Guido Scarabottolo ha illustrato una nuova edizione di “Utopia” di Tommaso Moro che è anche la parola del festival (o meglio quello dell’edizione 2020-21 traslocata ad oggi); 36 fiori fantastici emergono bianchi, come specie di miraggi, dal fondo colorato e si combinano nelle pagine di un libro, in nuova traduzione di Davide Astori, che arriva così a offrire 36 varianti.
Seguono poi le opere del concorso. Dei 756 partecipanti da tutto il mondo, in mostra ne vediamo 52: desideri, fughe, regressioni, sentimenti esotici, paure, ribaltamenti, paradossi, ideali olistici e ritorni alla natura.
Premio della Critica a Tania Yakunova con “Fly!” che campeggia anche sul catalogo della manifestazione, filante prospettiva dal basso di una figura femminile dai tratti metafisici lanciata in volo insieme a uno stormo di gabbiani.
Noi vi segnaliamo la psichedelia di “Mexican Phoenix” di Liuna Virardi e del “Mondo dei Cascatelli“ di Stefania d’Amato, le preoccupate ironie dei “Muri di Gomma“ di Eleonora Castagna e “Paradisi sul tetto” di Giovanni Gastaldi, la finezza di “Clouds” di Enrico Focarelli Barone (premio del pubblico), l’ambiguità tagliente di “Inseguire un’utopia“ di Francesca Sacconi.
A presiedere la giuria il grande ospite di questa edizione David McKee cui è dedicata la magnifica personale “Sweet Table” (oltre 200 opere originali e relativo catalogo).
Per i più l’inventore dell’elefante variopinto Elmer, McKee ha segnato l’illustrazione mondiale contribuendo in maniera decisiva all’affermazione del libro a disegni (tra le sue creazioni: Mr Benn, King Rollo, Melric il mago, l’orsacchiotto Paddington, titoli come “I conquistatori” e “Due mostri”).
Oggi continua a lavorare dalla sua casa in Provenza dove professa amore per la luce mediterranea e la lentezza citando Leonard Cohen (“Rallento il ritmo, non mi è mai piaciuto andare veloce”). Una vocazione scelta già da bambino figlio della guerra dove anche una finestra appannata era una superficie adatta per il disegno.
Il suo pensiero dominante? Il colore che deve esplodere in tutte le sue tonalità, superare le barriere di un’attribuzione certa, espandersi e ridefinire il mondo. Gli anni aurorali come vignettista sono quelli di Carnaby Street e poi della Swinging London dove anche questi libri e queste storie ironiche e sagaci hanno schiuso porte della percezione, non solo per l’infanzia.
Uno sguardo nuovo – gentile, leggero, stupito – immerso nel quotidiano e attento alle sue pieghe non sempre felici: basti pensare al mostro e al bambino di “Non ora Bernardo” o al commovente e malinconico girovagare del tucano nero di “Two Can Toucan”.
Ultima tappa la sede di Tapirulan a poche centinaia di metri, sempre in centro, uno spazio – un po’ galleria un po’ libreria un po’ casa – dove si trovano volumi, gadget, quadri, riproduzioni davvero speciali e fino al 20 febbraio si possono ammirare le tavole del vincitore dell’edizione 2019, il poliedrico e dotatissimo Francesco Fidani. Ci intratteniamo con Fabio Toninelli, presidente di Tapirulan, che ci parla di un momento faticoso tra chiusure, defezioni, partenze, ripartenze, limitazioni, ma anche se non lo dice, di una tenacia fatta di idee, collaborazioni e produzioni a ciclo continuo. E così a maggio si annuncia già la nuova edizione, “Stop”, a sua volta slittata dalla sua collocazione originale.
È con buone sensazioni che ci avviamo quindi per il ritorno. Al tragitto della mattina ora si aggiungono l’oscurità e un accenno di nebbia. Ma è come se – al termine di una curva, dietro un albero o laggiù all’orizzonte sulla riva di un argine – fossimo pronti a scorgere qualche animale coloratissimo e audace…
immagine di evidenza: David McKee, Mr Benn